Linee di indirizzo

CONTESTO, FINALITÀ E OBIETTIVI

A un decennio da un momento sostanziale e simbolico quale è stato la chiusura degli istituti
per i minorenni (L. 184/1983, art. 2, comma 4), le presenti “Linee di indirizzo” si propongono
come aggiornato strumento di orientamento politico e tecnico nel settore dell’accoglienza
residenziale per i bambini e gli adolescenti.
L’elaborazione e la proposta di questo documento, costruito attraverso la raccolta e la
condivisione dei saperi e delle esperienze svolte nei diversi territori, sono finalizzate a
indirizzare, sostenere, qualificare e soprattutto dare unitarietà agli interventi di accoglienza
residenziale familiare e di tipo familiare realizzate in tutto il territorio nazionale. Un lungo
processo di deistituzionalizzazione continuamente richiamato a una specifica attenzione ai
diritti del bambino e in particolare al perseguimento del suo superiore interesse.
Le presenti Linee di indirizzo tengono conto delle innovazioni e delle modifiche al sistema
dell’accoglienza apportate dalla recente Legge 7 aprile 2017, n. 47 “Disposizioni in materia di
misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.

DESTINATARI

Le “Linee di indirizzo” hanno per oggetto le molteplici dimensioni dell’accoglienza residenziale
nelle “comunità di tipo familiare” individuate dalla novellata L. 184/1983. Queste “Linee di
indirizzo” intervengono in un quadro normativo regionale differenziato, proponendo una
cornice unitaria e complessiva di riferimento rispetto a principi, contenuti e metodi di
attuazione, in continuità con le “Linee di indirizzo per l’affidamento familiare” approvate in
Conferenza unificata il 25 ottobre 2021.

Esse si rivolgono agli attori politici e sociali, ai diversi livelli di competenze istituzionali,
chiamati a contestualizzarne i contenuti attraverso processi partecipati di applicazione e di
confronto sugli esiti.
In questa prospettiva le “raccomandazioni” contenute in queste pagine si rivolgono a due
livelli di “governo”:
‒ un livello tecnico-politico costituito dai decisori e dagli amministratori delle
opportune sedi istituzionali nazionali, regionali, provinciali e comunali;

‒ un livello operativo-gestionale-professionale costituito dai soggetti e dagli attori
chiamati a organizzare e gestire tutte le fasi del percorso di accoglienza
residenziale: operatori del settore pubblico (sociale, sanitario, scolastico,
giudiziario…) e del privato sociale, gli enti gestori dei Servizi residenziali, le reti e
le associazioni di sostegno nonché le risorse territoriali utili a favorire l’inclusione
sociale dei bambini accolti e delle loro famiglie.

CONTENUTI

Le “Linee d’indirizzo” si fondano sulle seguenti tre dimensioni:
‒ il significato e le implicazioni dell’accoglienza, con particolare attenzione agli
aspetti del rispetto dei diritti, della risposta ai bisogni, delle relazioni significative,
della progettualità di sostegno inclusivo alla crescita e, nel caso, alla progressiva
acquisizione di autonomia;
‒ l’accoglienza concepita come pluralità di percorsi possibili all’interno di una
cornice unitaria e come necessaria risposta della società e delle sue istituzioni ai
diritti dei “cittadini in crescita” che si trovano temporaneamente fuori dalla
propria famiglia;
‒ la rappresentazione di un “sistema” integrato dell’accoglienza residenziale per i
bambini e gli adolescenti nelle case famiglia, costituito da un’offerta di servizi diversificati in base alle
loro esigenze e da adeguati strumenti di organizzazione e gestione.

In particolare le “Linee di indirizzo” si articolano su sei punti: la precisazione dei “Diritti dei
bambini e accoglienza” (100); l’individuazione dei “Soggetti e attori istituzionali” (200) per
chiarire la collegialità necessaria a una corretta gestione delle risposte ai bisogni di
residenzialità dei bambini fuori dalla famiglia; l’attenzione alle fasi e ai processi de “I percorsi
dell’accoglienza residenziale” (300); la descrizione di un possibile “ventaglio” dell’offerta di
“Servizi di accoglienza residenziale per i bambini e gli adolescenti” (400); gli strumenti di
governo, gestionali e procedurali necessari per “Il sistema dell’accoglienza” (500); infine,
l’attenzione a specifiche situazioni dell’accoglienza, “Questioni particolari” (600), che non
vanno considerate un’appendice, ma il necessario completamento di un “quadro”
dell’accoglienza unitario e al contempo in continua evoluzione.
Alcuni argomenti si troveranno, necessariamente, in più capitoli del documento, sia perché
sono tematiche generali e trasversali, ma anche perché molti elementi del “sistema”
dell’accoglienza residenziale per i minorenni sono fortemente interconnessi; per questo si
raccomanda una lettura complessiva e non frammentaria del documento.

PERCORSO E METODO

Il metodo adottato per la costruzione delle presenti “Linee di indirizzo” è analogo a quello
utilizzato in quelle sull’affidamento familiare. Esso si caratterizza essenzialmente per due
elementi:
‒ una collegialità, composta dai diversi livelli istituzionali, che ha saputo integrare
proficuamente il contributo costante di soggetti collettivi del privato sociale
impegnati da anni in questo settore2;

‒ un documento organizzato in capitoli tematici collegati tra loro e sviluppati, dopo
brevi introduzioni descrittive, nella forma delle “raccomandazioni” formulate in
forma propositiva, generalmente precedute da una “motivazione” e declinate in
una o più “azioni/indicazioni operative” che le concretizzano in attività possibili e
auspicabili.

Le raccomandazioni raccolte in questo documento rappresentano un punto di incontro e di
sintesi tra esperienze, orientamenti teorici e risultati di ricerca che può costituire un
riferimento unitario per gli amministratori regionali e locali, per gli operatori e per i cittadini
interessati a migliorare e qualificare l’accoglienza residenziale per i bambini con famiglie in
grave difficoltà.